Io sono silenzio. Sono l’eco infinito di un’idea.
Impercettibile scintilla nell’oscurità del caos.
Silenzio. Il silenzio di chi osserva, di chi “sente” la vita attorno a sé.
Il nuovo anno è iniziato da poco e voglio dedicare il primo post del 2019 a chi come me si sente così…
Noi siamo i bambini che stavano sempre in disparte; solitari e silenziosi, con lo sguardo perso altrove. Siamo come piccole anonime macchie di colore su di una tela impressionista, consapevoli però di esser parte dell’ambizioso progetto del destino.
Che sia così oppure no, intorno e dentro di noi c’è l’essenza di una magia che si chiama Arte e che essa si manifesti attraverso parole, colori o note musicali, essa è sempre Espressione ed Evocazione assoluta.
È una fonte pulsante di inesauribile energia che custodiamo, sfruttiamo, adoriamo. Ci da straordinaria forza, e al contempo ci distrugge lentamente, rendendoci delicati, fragili e soli. Osserviamo il mondo e, ascoltando attentamente i sussurri della realtà, cerchiamo risposte.
Intrappolati, isolati, quasi rinnegati da un tempo che troppo spesso non ci appartiene, percepiamo in noi l’ardore di una fiamma che non vuole spegnersi e, combattendo, ci guida.
In un mondo in cui pochi non hanno perso la capacità di “udire” e “vedere”, noi abbiamo imparato a “sentire” la verità di ogni istante.
Siamo stati definiti sensibili, riservati o semplicemente strani, ma nulla può davvero spiegare questa strana follia che ci spinge a cercare sempre la profondità delle cose, anche delle più banali.
Non c’è immagine che i nostri occhi catturino che non custodisca segretamente tante, tantissime emozioni, diverse e contrastanti. Le puoi trovare negli occhi della gente, in un sorriso, in un fiore, in un vellutato intreccio di note o anche nel silenzio assordante della solitudine; al loro passaggio nel piccolo teatro della nostra fantasia piccoli momentanei bagliori illuminano la scena, svelando ogni volta nuovi importanti indizi.
Non c’è confine che possa interrompere o limitare il nostro viaggio: come in una danza perpetua, chiudiamo gli occhi, lasciandoci trasportare in imprevedibili moti.
Noi siamo silenzio… ed infinito.
La solitudine è per me una fonte di guarigione che rende la mia vita degna di essere vissuta. Il parlare è spesso un tormento per me e ho bisogno di molti giorni di silenzio per ricoverarmi dalla futilità delle parole.
(Carl Gustav Jung)